Oggi in Italia, il settore produttivo, della ricerca ed innovazione e della cultura, necessitano più che mai di interventi finalizzati a rilanciare la competitività delle imprese italiane e promuovere la crescita del Paese; a tal proposito, il legislatore tributario ha previsto, nel corso degli ultimi anni, una serie di misure di agevolazione fiscale, tra cui il credito d’imposta.
In linea generale, si definisce credito d’imposta il credito che un soggetto matura nei confronti dell’erario dello Stato e che riduce l’ammontare di debiti e imposte dovute oppure, quando ammesso, ne permette il rimborso in sede di dichiarazione dei redditi. Questa misura di agevolazione fiscale viene oggi utilizzata per incoraggiare i progetti di ricerca, favorire gli investimenti in zone difficili come il Mezzogiorno o le aree colpite da sismi, sostenere il made in Italy all’estero ed incrementare la competitività delle imprese.
Possono accedere al credito d’imposta tutte le aziende senza distinzioni di forma giuridica o settore di appartenenza, ottenendo una serie di sgravi proporzionali ad una serie di spese potenzialmente sostenute come l’assunzione di nuovo personale, la formazione, l’avvio di processi di internazionalizzazione oppure l’acquisto di impianti, attrezzature, macchinari e beni immateriali.
Il credito d’imposta rappresenta quindi una grande opportunità di crescita per le aziende che possono, in questo modo, effettuare investimenti nel proprio sviluppo strategico e di mercato.
Il Patent Box è un regime opzionale di tassazione per i redditi d’impresa che prevede una maggiorazione del 110% delle spese sostenute per lo sviluppo, l’accrescimento, il mantenimento, la protezione e lo sfruttamento di determinati beni immateriali.
Il Patent box è una misura fiscale finalizzata ad incoraggiare le imprese negli investimenti nelle attività di R&S che portano ad incrementare il capitale intangibile dell’azienda (brevetti, design, software, modelli d’utilità).
La Risposta ad Interpello n. 168 del 23 giugno 2025 dell’Agenzia delle Entrate affronta due questioni rilevanti ovvero il mutamento della dimensione aziendale nel corso di un investimento e la cumulabilità tra incentivi di diversa natura come il Credito d’imposta ZES unica ed il credito Transizione 5.0
Anche questa settimana si prosegue la disamina delle recenti risposte ad interpello e sentenze riguardanti i crediti d’imposta. In questa occasione si analizza la Risposta ad Interpello n. 69 del 7 marzo 2025 dell’Agenzia delle Entrate, relativa al credito d’imposta per investimenti in beni strumentali 4.0 e, in particolare, agli obblighi di comunicazione introdotti dal D.L. n. 39/2024
La Risposta ad interpello dell’Agenzia delle Entrate n. 60 del 3 marzo 2025 affronta un tema importante per le imprese che intendono beneficiare del credito d’imposta per gli investimenti in beni strumentali 4.0.
Anche questa settimana si rimane sul tema della ricerca e sviluppo e si va ad analizzare la Risposta AdE n. 223 del 21 agosto 2025 che affronta la questione dell’ammissibilità al regime di Patent Box dei costi legati alla creazione e sviluppo di un software non tutelato mediante registrazione presso la SIAE e contestualmente della possibilità di godere del meccanismo premiale nel caso di successiva tutela dell’asset.
Anche questa settimana, si prosegue l’analisi delle recenti evoluzioni normative in materia di credito d’imposta R&S. Il presente contributo editoriale si pone in prosecuzione con i precedenti, continuando ad analizzare alcune rilevanti pronunce sull’argomento.
Si prosegue l’analisi delle recenti evoluzioni normative in materia di credito d’imposta R&S. Il presente contributo editoriale si pone in prosecuzione con il precedente, continuando ad analizzare alcune rilevanti pronunce sull’argomento.
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