CERTIFICAZIONE CREDITO R&S:
PUBBLICATE LE LINEE GUIDA
Il Decreto Direttoriale MIMIT del 04.07.2024 ha reso pubbliche le Linee Guida per la corretta applicazione del credito d’imposta RSI&D, offrendo in tal modo un punto di riferimento per le imprese circa il corretto inquadramento delle attività legate alla fruizione del beneficio fiscale in commento. Con l’approvazione di questo documento è quindi possibile avviare la procedura delle certificazioni a partire dalle ore 14:00 dell’8 luglio 2024.
Lo strumento della certificazione del credito R&S nasce con la finalità di mitigare i sempre crescenti contenziosi con l’Agenzia delle Entrate, consentire al contribuente di certificare l’idoneità dei propri progetti prima di accedere al beneficio fiscale e contestualmente tutelarsi in caso di azioni accertative da parte del fisco. Da questo punto di vista, infatti, degna di nota è la previsione di cui al comma 4 del citato art. 23 del D.L. n. 73/2022, laddove si riconosce, che la certificazione in esame esplica effetti vincolanti nei confronti dell’Amministrazione finanziaria e pertanto gli atti, anche a contenuto impositivo o sanzionatorio, difformi da quanto attestato nelle certificazioni saranno nulli; rimangono esclusi i casi in cui, sulla base di una non corretta rappresentazione dei fatti, la certificazione venga rilasciata per un’attività diversa da quella concretamente realizzata.
Aspetto che tuttavia ha tradito le aspettative dei contribuenti è l’orientamento del MIMIT volto ad avvallare l’approccio in forza del quale le definizioni previste dal manuale di Frascati dovrebbero applicarsi anche a valere sul periodo 2015 – 2019. Tale posizione è stata motivata dal ministero evidenziando che, a livello domestico, le definizioni normative delle attività elegibili al credito d’imposta ex art. 3 del D.L. 145/13 e art. 2 del D.M. 27 sono mutuate da quelle comunitarie di cui alle Comunicazioni della Commissione Europea del 30 dicembre 2006 n.323 e del 27 giugno 2014 n.1 e che richiamano il Manuale di Frascati. Successivamente, la rilevanza del manuale all’interno del sistema normativo di riferimento è stata ribadita dalla prassi del MISE, nella Circolare 59990/18, e dell’AdE con la Risp. Interpello n.46/2018.
Tale orientamento non trova tuttavia ristoro nella recente giurisprudenza che spesso si è posta a tutela del contribuente per quanto riguarda le attività ispettive condotte dall’Agenzia delle Entrate. A titolo esemplificativo, si richiama l’importante Sentenza CTP Bologna del 14 luglio 2022 in cui, per la prima volta, viene riconosciuta la forza normativa dell’opera tradotta in italiano del Manuale di Frascati 2015, autorizzata dall’OCSE e giurata in data 7 dicembre 2021.
La decisione riguarda il ricorso n. 694/2021, depositato il 20/12/2021 presso il tribunale di Bologna e presentato a seguito di una richiesta da parte dell’Agenzia delle Entrate del recupero di un credito d’imposta R&S riferito al 2018 e, secondo l’agenza, indebitamente utilizzato poiché connesso a progetti privi delle caratteristiche necessarie tali da farli rientrare nel novero delle attività di R&S, così come definite dal citato manuale.
Accogliendo la tesi della difesa della società, il collegio giudicante, afferma che la forza normativa del Manuale di Frascati 2015 può essere fatta valere solo a partire dal 2022 essendo la traduzione giurata del dicembre 2021; di seguito, il passaggio della sentenza: “ Al fine di una corretta fruizione del credito d’imposta è pertanto fondamentale inquadrare il grado di significatività dell’innovazione apportata e della relativa distinzione con le attività di routine o di normale sviluppo di prodotto e con le ordinarie attività dell’impresa. Risulta altresì che, dal 2022 è a disposizione l’opera tradotta in italiano del Manuale Frascati 2015 autorizzata dall’OCSE. La traduzione in italiano del Manuale di Frascati 2015 è stata giurata ai sensi dell’art. 5 R.D. 9/10/1922 n. 1366, D.P.R. 396/2000, L.445/2000, in data 7 dicembre 2021. Quindi, al momento delle attività poste in essere dalla società non esisteva una traduzione ufficiale in lingua italiana tale da consentire al contribuente una corretta identificazione della fonte integrativa normativa che sta alla base dell’accertamento fiscale”.
La situazione descritta lascia comunque emergere una disciplina del credito d’imposta R&S di indubbia complessità e che, sebbene in tempio recenti abbia riscontrato una forte accelerazione, hanno comunque portato con sé diffuse situazioni di incertezza interpretativa dovute ad una normativa non sempre d’immediata applicazione. Questa condizione legislativa ha generato quindi frequenti situazioni di indebite compensazioni del beneficio fiscale dovute alternativamente ad errori commessi in buona fede ovvero a deliberate azioni di violazione legislativa.