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CREDITO D’IMPOSTA MEZZOGIORNO 2022
Fin dalla Legge di Stabilità del 2016, il Governo italiano ha introdotto delle agevolazioni per gli investimenti delle imprese del Sud Italia con un credito d’imposta specifico, il cosiddetto “Credito d’imposta per il Mezzogiorno”. Il Credito è a favore delle imprese che acquistano, anche in locazione, beni strumentali nuovi (ad esempio macchinari, impianti e attrezzature) destinati a strutture produttive ubicate nelle regioni Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia, Molise, Sardegna e Abruzzo. Con la nuova Legge di Bilancio 2022, sono state introdotte novità a tale agevolazione.
Ad oggi, la legislazione di riferimento riguardo le zone eleggibili e l’intensità incentivante di questa agevolazione è la Carta degli aiuti a finalità regionale 2022-2027, presentata dall’Italia ed approvata dalla Commissione Europea in conformità delle regole comunitarie sugli aiuti di stato.
La Legge di Bilancio del 2022 ha prorogato le precedenti disposizioni fino al 31 dicembre 2022, ma aggiungendovi alcune modifiche.
Innanzitutto, le nuove disposizioni legislative hanno chiarito che questo Credito sia compatibile e quindi cumulabile con altri aiuti previsti per la Transizione 4.0, come la Nuova Sabatini per i beni strumentali e gli altri Crediti d’imposta, a patto che non siano qualificabili come aiuti di Stato (art. 107 del TFUE), detti aiuti de minimis, ovvero non aventi ad oggetto i medesimi costi.
L’entità del credito richiedibile è stata ridefinita e aumentata in questo modo:
- per le regioni Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia, Sardegna e Molise:
- 45% del costo per le piccole imprese per la quota di investimenti fino a un massimo di 3 milioni di euro;
- Viene definita piccola un’impresa con meno di 50 occupati e un fatturato annuo oppure un totale di bilancio annuo non superiore a 10 milioni di euro
- 35% del costo per le medie imprese per la quota di investimenti fino a un massimo di 10 milioni di euro;
- Viene definita media un’impresa con meno di 250 occupati e un fatturato annuo oppure un totale di bilancio annuo non superiore a 43 milioni di euro
- 25% del costo per le grandi imprese per la quota di investimenti fino a un massimo di 15 milioni di euro.
- 45% del costo per le piccole imprese per la quota di investimenti fino a un massimo di 3 milioni di euro;
- per la regione Abruzzo:
- 30% per le piccole imprese;
- 20% per le medie imprese;
- 10% per le grandi imprese.
Nei casi di contratto di locazione finanziaria (leasing), viene considerato come costo quello sostenuto dal locatore per l’acquisto dei beni al netto delle spese di manutenzione.
Le ultime disposizioni hanno inoltre previsto alcune limitazioni sull’applicazione di questa misura per imprese che operano in alcuni attività: “l’agevolazione non si applica ai soggetti che operano nei settori dell’industria siderurgica, carbonifera, della costruzione navale, delle fibre sintetiche, dei trasporti e delle relative infrastrutture, della produzione e della distribuzione di energia e delle infrastrutture energetiche, nonché ai settori creditizio, finanziario e assicurativo”.
Infine, il modello di comunicazione per la fruizione del credito d’imposta risulta fermo agli investimenti effettuati nel 2021, e quindi per le nuove disposizioni del 2022 dovrà essere aggiornato.