Agosto 3, 2023 Credito d'imposta Mezzogiorno / NEWS 0 Comment

CREDITO D’IMPOSTA MEZZOGIORNO:

IL CONCETTO DI STRUTTURA PRODUTTIVA

Come ben sappiamo, la Legge di Bilancio 2023 ha disposto una proroga, su tutto il 2023, per la fruizione del credito d’imposta a valere sugli investimenti nel Mezzogiorno ex art. 1, commi da 98 a 108, della Legge 28 dicembre 2015, n. 208, nelle Zone Economiche Speciali (ZES), ex art. art. 5 del D.L. 20 giugno 2017, n. 91, convertito, con modificazioni, dalla Legge 3 agosto 2017, n. 123, e nelle Zone Logistiche Semplificate (ZLS), ex art. 1, commi da 61 a 65-bis, della Legge 27 dicembre 2017, n. 205.

Per quanto concerne il credito d’imposta Mezzogiorno, il progetto d’investimento oggetto di beneficio fiscale deve afferire a strutture produttive localizzate nelle regioni Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia, Molise, Sardegna e Abruzzo e finalizzato alternativamente a: creazione di un nuovo stabilimento; ampliamento della capacità di uno stabilimento esistente; diversificazione della produzione di uno stabilimento per ottenere prodotti mai fabbricati precedentemente; cambiamento fondamentale del processo produttivo complessivo di uno stabilimento esistente.

l credito d’imposta si calcola applicando all’investimento ammissibile ( il cui tetto massimo è: per le piccole imprese 3 mln, per le medie 10 mln e per le grandi 15 mln) le seguenti percentuali:

  • nelle regioni Basilicata, Calabria, Campania, Puglia, Sardegna e Sicilia:
    • 45% per le piccole imprese;
    • 35% per le medie imprese;
    • 25% per le grandi imprese;
  • in Abruzzo e Molise:
    • 30% per le piccole imprese;
    • 20% per le medie imprese;
    • 10%  per le grandi imprese (in Molise per i beni acquisiti per tutto il 2022 e fino al 31.12.2023 le percentuali sono pari a quelle spettanti sulle altre regioni summenzionate).

L’utilizzo del beneficio fiscale avviene in compensazione a partire dal quinto giorno successivo alla data di rilascio della ricevuta autorizzativa dell’AdE, mediante una fruizione che può essere anche in più soluzioni annuali e senza alcun limite quantitativo, fermo restando i limiti d’importo risultanti dalla ricevuta AdE.

Un aspetto degno di approfondimento riguarda la corretta individuazione della struttura produttiva a cui connettere il credito d’imposta. Da questo punto di vista, l’Agenzia delle Entrate fornisce utili chiarimento con le risposte a interpello n. 68 e n. 69 del 3 febbraio 2022. Nel dettaglio, per struttura produttiva deve intendersi ogni singola unità locale o stabilimento, ubicati nei territori richiamati dalla normativa, in cui il beneficiario esercita l’attività d’impresa; a tal fine può trattarsi di un autonomo ramo di azienda, ovvero di un’autonoma diramazione territoriale dell’azienda, ovvero di una mera linea di produzione o di un reparto.

Presupposto fondamentale è che la struttura in questione sia dotata di autonomia organizzativa, costituisca di per sé un centro autonomo di imputazione di costi e non rappresenti parte integrante del processo produttivo dell’unità locale situata nello stesso territorio comunale ovvero nel medesimo perimetro aziendale.

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