Novembre 5, 2020 Credito d'Imposta R&S&I&D / NEWS 0 Comment

Credito d’Imposta per Investimenti in Design

La Legge di Bilancio 2020, operando una riforma della disciplina del credito d’imposta R&S, ha introdotto una nuova forma di beneficio fiscale destinato a supportare le attività di design e ideazione estetica svolte nei settori del Made in Italy.

Nello specifico, l’ articolo 1 comma 202 prevede un credito d’imposta in caso di investimenti, effettuati nel periodo d’imposta successivo a quello in corso al 31.12.2019, in attività di design e ideazione estetica finalizzate alla concezione e realizzazione dei nuovi prodotti e campionari.  Per quanto concerne i soggetti beneficiari, il testo di legge riserva tale credito d’imposta alle imprese operanti nei settori tessile e della moda, calzaturiero, dell’occhialeria, orafo, del mobile e dell’arredo e della ceramica.  L’ammontare del beneficio fiscale è pari al 6% della relativa base di calcolo, entro il limite massimo di 1,5 milioni di euro di spese ammissibili.

Il credito d’imposta in esame trova ulteriore dettaglio nel Decreto del 26 maggio 2020 e recante le  disposizioni applicative per nuovo credito d’imposta, per attività di R&S, innovazione tecnologica e design. In particolare, l’articolo 4 considera ammissibili al beneficio fiscale i lavori di design e ideazione estetica finalizzati ad innovare in modo significativo i prodotti dell’impresa sul piano della forma e di altri elementi non tecnici o funzionali come, ad esempio, le caratteristiche delle linee, dei contorni, dei colori, della struttura superficiale, degli ornamenti. A tal fine, per prodotto si intende qualsiasi oggetto industriale o artigianale, compresi i componenti di prodotti complessi, gli imballaggi, le presentazioni, i simboli grafici e caratteri tipografici. Per le imprese operanti nel settore dell’abbigliamento e negli altri settori nei quali è previsto il rinnovo dei prodotti ad intervalli regolari, sono considerati ammissibili anche i lavori relativi alla concezione e realizzazione di nuove collezioni o campionari che presentino elementi di sostanziale novità rispetto alle collezioni e ai campionari precedenti con riguardo ai tessuti o ai materiali utilizzati, alla loro combinazione, ai disegni e alle forme, ai colori o ad altri elementi rilevanti. Sono esclusi dall’agevolazione, i lavori consistenti in semplici adattamenti di collezioni o un campionari esistenti attraverso l’aggiunta di un singolo prodotto o la modifica di una sola caratteristica dei prodotti esistenti, come l’aspetto del colore o di un singolo elemento di dettaglio. Le attività ammissibili al credito d’imposta riguardano comunque la sola fase precompetitiva che termina con la realizzazione dei campionari non destinati alla vendita.

Per quanto concerne le spese ammissibili, queste, analogamente agli investimenti in R&S ed innovazione tecnologica, vengono declinate in coerenza con la specifica fattispecie dell’attività di design e l’ideazione estetica, fermo restando il rispetto dei principi generali di effettività, pertinenza e congruità.

In particolare, in merito alle  spese intra muros del personale, indipendentemente dalla forma contrattuale e direttamente impiegato nelle attività di design e ideazione estetica svolte internamente all’impresa, è prevista l’adozione di una base di calcolo pari al 100% delle suddette spese e che viene maggiorata al  150% in presenza di giovani neo assunti qualificati che soddisfino  i seguenti requisiti: età non superiore a 35 anni; al primo impiego; in possesso di una laurea in design o altri titoli equiparabili; assunti con contratto di lavoro subordinato a tempo indeterminato; impiegati esclusivamente in lavori di design e innovazione estetica; impiegati presso laboratori e altre strutture di ricerca situate nel territorio dello Stato italiano.

A seguire vengono incluse le seguenti spese, tutte concorrenti al 100% nella base di calcolo del credito d’imposta: le spese intra muros per beni materiali mobili utilizzati nei progetti di design e ideazione estetica, inclusa la progettazione e realizzazione dei campionari e soggette ad un limite massimo complessivo pari al 30% delle spese del personale; le spese extra muros per contratti aventi ad oggetto il diretto svolgimento da parte del soggetto commissionario delle attività di design e ideazione estetica ammissibili al credito d’imposta, stipulati con professionisti o studi professionali o altre imprese; le spese extra muros destinate a servizi di consulenza e servizi equivalenti inerenti le attività di design e ideazione estetica ammissibili e soggette ad un limite complessivo del 20% delle spese del personale; le spese per materiali, forniture e altri prodotti analoghi impiegati nei progetti di design e ideazione estetica ammissibili e nel limite complessivo del 30% delle spese del personale ovvero al 30% delle spese per contratti.

Si conclude ricordando che l’agevolazione si applica esclusivamente in compensazione, in 3 quote annuali di pari importo, a decorrere dal periodo d’imposta successivo a quello di maturazione.

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