Credito d’imposta per investimenti in R&S, Innovazione Tecnologica e Design:
Gli Obblighi Documentali
Un aspetto fondamentale nell’ambito della disciplina del credito d’imposta riguarda la gestione, da parte dell’impresa, dei vari oneri documentali in vista di eventuali controlli da parte dell’Agenzia delle Entrate e finalizzati ad accertare l’ammissibilità dell’azienda al beneficio fiscale.
Per quanto riguarda il credito d’imposta per investimenti in R&S, uno dei principali obblighi riguarda la certificazione contabile attinente l’effettivo sostenimento delle spese ammissibili e la corrispondenza delle stesse alla documentazione contabile predisposta dall’impresa. Tale certificazione deve essere rilasciata dal soggetto incaricato della revisione legale o dal collegio sindacale [1], ovvero da un professionista iscritto nel Registro dei revisori legali per le imprese non soggette a revisione legale dei conti.Questo adempimento è finalizzato unicamente alla verifica della regolarità formale dei documenti e dei contratti rilevanti ai fini dell’applicazione della disciplina agevolativa e la loro corrispondenza alle alle risultanze di bilancio; non è pertanto richiesto al soggetto incaricato della revisione legale dei conti alcuna valutazione di carattere tecnico in ordine all’ammissibilità al credito d’imposta delle attività R&S svolte dall’impresa. Per le sole imprese non obbligate per legge alla revisione legale dei conti, le spese sostenute per adempiere all’obbligo di certificazione della documentazione contabile sono riconosciute in aumento del credito d’imposta per un importo non superiore a 5.000 euro, fermi restando, comunque, i limiti massimi indicati, per ciascuna tipologia di attività, nella Legge di Bilancio 2020.
Un altro adempimento documentale importante è la relazione tecnica. Questo documento deve offrire una descrizione del progetto intrapreso dettagliandolo in conformità ai criteri di qualificazione e classificazione disciplinati dal Manuale di Frascati, quale fonte interpretativa di riferimento per l’applicazione della disciplina agevolativa. La relazione deve illustrare le finalità, i contenuti e i risultati delle attività di R&S svolte in ciascun periodo d’imposta, lo stato dell’arte e gli elementi rilevanti per la valutazione della novità dei nuovi prodotti e processi o gli elementi utili per la valutazione dei significativi miglioramenti agli stessi apportati.
Altro onere documentale riguarda il personale direttamente impiegato nelle attività di ricerca. A tal proposito devono essere presentati i costi ed i fogli di presenza nominativi riportanti per ciascun giorno le ore impiegate nell’attività di R&S, firmati dal legale rappresentante dell’impresa ovvero dal responsabile dell’attività di R&S.
A seguire, ulteriori oneri documentali, qualora ne ricorrano i presupposti, sono una dichiarazione delle spese di acquisizione e di utilizzazione di strumenti e attrezzature da laboratorio, indicante la misura ed il periodo in cui gli stessi sono stati utilizzati per R&S, al fine di attestare correttamente le modalità attraverso le quali tali beni sono stati imputati al progetto di ricerca; la documentazione a supporto della c.d. ricerca “extra – muros”, come i contratti di ricerca stipulati con università, enti di ricerca, organismi equiparati o altre imprese comprese le start up e PMI innovative ed una relazione sottoscritta dai soggetti commissionari in merito alle attività svolte; la documentazione delle spese sostenute per le privative industriali.
Infine, un altro aspetto importante riguarda l’esposizione analitica degli investimenti realizzati nei periodi di imposta precedenti ed i relativi calcoli effettuati per stimare la quota incrementale che determina l’ammontare del credito di imposta.