LA RIFORMA DELLA PROPRIETÀ INTELLETTUALE NEL PNRR
Tra gli obiettivi fondamentali del PNRR vi rientra la riforma del sistema della proprietà industriale al fine di garantire un’adeguata valorizzazione e tutela dei beni intangibili per l’innovazione e la crescita del paese.
In particolar modo, la Riforma 1 del PNRR si pone l’obiettivo di incentivare una maggiore conoscenza del valore che hanno i titoli di proprietà industriale e delle variegate possibilità del loro utilizzo; ad oggi si riscontra una diffusa carente percezione delle potenzialità del capitale intellettuale all’interno delle aziende e la sfida, pertanto, sarà quella di colmare tale distanza, andando ad alimentare una cultura della proprietà industriale quale necessario strumento attraverso cui far crescere la capacità competitiva delle imprese e del sistema Paese.
Per tale motivo, il D.M. Mi.Se. del 23.06.2021 si pone l’obiettivo di potenziare e facilitare l’accesso agli strumenti per la valorizzazione della proprietà industriale e permettere alle imprese di sfruttare al meglio i risultati tecnologici ed i vantaggi competitivi conseguiti attraverso gli investimenti in ricerca e sviluppo. Tali contenuti vengono elaborati nel citato decreto in coerenza con quanto indicato nel Piano di azione della Commissione UE “Sfruttare al meglio il potenziale innovativo dell’UE – Piano di azione sulla proprietà intellettuale per sostenere la ripresa e la resilienza dell’UE”, adottato il 25 novembre 2020. Il Piano d’azione europeo riconosce nelle attività immateriali quali invenzioni, creazioni artistiche e culturali, marchi, software e know-how, i pilastri dell’economia odierna. Rimangono tuttavia numerose lacune e debolezze nel modo in cui le imprese europee proteggono e sfruttano il capitale immateriale. Partendo da tali presupposti, il documento identifica cinque sfide fondamentali da affrontare:
- Frammentazione del sistema di PI dell’UE caratterizzato da procedure complesse e costose e a volte poco chiare;
- scarso sfruttamento delle opportunità offerte dalla protezione della PI; soprattutto le PMI, oltre a far registrare bassi livelli di protezione della PI, non valorizzano pienamente lo sfruttamento commerciale dei propri asset immateriali;
- gli strumenti per agevolare l’accesso alla PI non sono sufficientemente sviluppati ed in particolare la concessione di licenze per brevetti essenziali (SEPs) risulta essere un esercizio farraginoso e costoso sia per i titolari dei brevetti sia per gli utilizzatori delle tecnologie;
- ampia diffusione di fenomeni di contraffazione e pirateria;
- mancanza di fair play a livello mondiale che porta a pregiudicare le imprese dell’UE quando operano all’estero.
In risposta alle cinque sfide, il piano d’azione ha individuato una serie di azioni volte a:
- migliorare il sistema di protezione della proprietà intellettuale;
- incentivare l’uso e la diffusione della PI, in particolare da parte delle PMI;
- facilitare l’accesso ai beni immateriali e la loro condivisione, garantendo nel contempo un equo rendimento degli investimenti;
- garantire un rispetto più rigoroso della proprietà intellettuale;
- migliorare il fair play a livello mondiale.
Il D.M. Mi.Se. del 23.06.2021, recependo pienamente gli orientamenti comunitari, cerca di dare concreto proseguo a tale indirizzo e si pone quindi l’obiettivo di potenziare e facilitare l’accesso agli strumenti per la valorizzazione della proprietà industriale e permettere alle imprese di sfruttare al meglio i risultati tecnologici ed i vantaggi competitivi conseguiti attraverso gli investimenti in ricerca e sviluppo.