PNRR E LA MISURA M1C2
All’interno del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), il Ministero dello sviluppo economico, con uno stanziamento di risorse pari a 191.50 miliardi, ha organizzato i progetti di investimento in 16 componenti, che sono raggruppate a loro volta in sei missioni:
- Digitalizzazione, innovazione, competitività, cultura e turismo (M1);
- Rivoluzione verde e transizione ecologica (M2);
- Infrastrutture per una mobilità sostenibile (M3);
- Istruzione e ricerca (M4);
- Inclusione e coesione (M5);
- Salute (M6).
In questo articolo tratteremo la Componente 2 della Missione numero 1: Digitalizzazione, Innovazione e Competitività nel sistema produttivo (M1C2).
La M1 ha lo scopo di promuovere e sostenere la transizione digitale, sia nel settore privato che nella Pubblica Amministrazione, sostenere l’innovazione del sistema produttivo, e investire in due settori chiave per l’Italia, turismo e cultura.
In particolare, la M1C2 Digitalizzazione, innovazione, competitività e cultura con un budget di 23,89 miliardi di euro ha come obiettivi generali:
- Favorire la transizione digitale e l’innovazione del sistema produttivo incentivando gli investimenti in tecnologie avanzare, ricerca e innovazione;
- Realizzare investimenti per le connessioni ultraveloci in fibra ottica 5G;
- Rafforzare la partecipazione allo sviluppo dell’economia dello spazio e i sistemi di osservazione della Terra per il monitoraggio dei territori;
- Promuovere lo sviluppo e la competitività delle imprese italiane anche sui mercati internazionali, anche attraverso strumenti finanziari innovativi.
Per il raggiungimento degli obiettivi sopra prefissati il Ministero ha dato il via libera all’introduzione di nuove agevolazioni ed al rafforzamento di strumenti già presenti nel sistema imprenditoriale e finanziario italiano, quali proprietà industriale e crediti d’imposta per beni strumentali 4.0, beni immateriali tradizionali e non 4.0, R&D&I, e formazione. Quindi, la Misura non include risorse per finanziare gli investimenti in beni strumentali materiali ordinari, e le maggiorazioni dei crediti d’imposta R&S nel Mezzogiorno e regioni del sisma centro Italia.
Questo piano rappresenta un’ulteriore evoluzione del passato programma Industria 4.0, introdotto nel 2017, e porta in aggiunta delle novità:
- La platea delle imprese potenzialmente beneficiarie viene ampliata grazie alla sostituzione dell’iper-ammortamento con appositi crediti fiscali di entità variabile a seconda dell’ammontare dell’investimento (non compensabili con altri debiti fiscali e contributivi);
- Per aiutare le imprese nella programmazione degli investimenti, il riconoscimento del credito d’imposta non sarà più su un orizzonte annuale ma su base biennale (2021-2022);
- L’estensione degli investimenti immateriali agevolabili e l’aumento delle percentuali di credito e dell’ammontare massimo di investimenti incentivati.
Nel campo della connettività lo schema segue quanto emanato con la strategia dell’UE del Digital Compass che ha l’obiettivo di dotare tutta la popolazione di una copertura 5G, tramite interventi di ammodernamento delle infrastrutture digitali e contributi alle famiglie. Inoltre, sull’aiuto all’internazionalizzazione delle imprese italiane, verrà rifinanziato e ridefinito il Fondo introdotto con la legge 394/81 e gestito da SIMEST che eroga contributi e prestiti agevolati a imprese italiane operanti sui mercati esteri. Infine, riguardo la proprietà vedi l’articolo precedentemente pubblicato che tratta della sua riforma.